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Erbe e dintorni. Naturalmente con Enza

Tinture d’erbe casalinghe

PER LA PRODUZIONE DI TINTURE DI ERBE MEDICINALI FATTE IN CASA !!!

Per preparare da soli le tinture di erbe medicinali, il primo passo è Tagliuzzare le erbe. Dopo averli messi in un vasetto di vetro adatto, versarci sopra 200 millilitri di alcol. Le piante tagliuzzate NON dovrebbero più` fuoriuscire dal liquido. Affinché il contenuto maturi idealmente, è importante chiudere bene il contenitore. In un periodo di 4 settimane, l’alcol rimuove gli ingredienti solubili dalle piante. Per rendere ancora più semplice la preparazione delle tinture alle erbe medicinali, è utile agitare il vasetto di vetro una volta al giorno. Anche un luogo caldo e soleggiato accelera il processo, ma bisogna tenere presente che le parti degli estratti sensibili alla luce potrebbero essere danneggiate. Alla fine, poi le tinture si filtrano prima di essere versate nei flaconi contagocce.

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VARIETA`DI TINTURE CON LE VARIE ERBE MEDICINALI

TINTURA DI TRIFOGLIO ROSSO (per il raffreddore)

I fiori vengono mescolati con l’alcol/ Wodka che dovranno stare per 3 settimane al caldo e al buio. Il contenitore viene agitato ogni 2 giorni. Ciò impedisce anche la formazione di muffe. La tintura sarà pronta dopo 3 settimane che poi si filtra e riempita i flaconi con il contagocce e deve essere conservata al fresco e al buio.

TINTURA DI TRIFOGLIO ROSSO

Se i sintomi si verificano durante la menopausa, una tintura di trifoglio rosso può aiutare. Prima di mangiare, prendi dalle 5 alle 20 gocce 3 volte al giorno. Se hai preso la tintura per 3 mesi, dovresti fare una pausa di 1 settimana. La tintura di trifoglio rosso offre ulteriori vantaggi per i forti crampi mestruali. Diarrea, vomito e dolore addominale diminuiscono. Se prendi il liquido regolarmente, puoi aspettarti che le fluttuazioni all’interno del ciclo mestruale siano bilanciate.

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TINTURA D’IPPOCASTANO per dolori articolari e reumatismi

Puoi preparare tu stesso la tintura d’ippocastano che puoi o sbucciarle o lasciarle con la buccia, ma tagliate in piccolissimi pezzi.Le Ippocastano possono essere completamente frantumate con un martello o un mixer o tagliate a mano con un coltello ben affilato. Riempire a metà un contenitore con l`ippocastano. Prima di aggiungere l’alcol, è possibile incorporare anche alcune bacche di ginepro. Se le ippocastano sono ben ricoperte di alcool, dopo aver agitato la tintura, conservatela in un luogo caldo per circa 3 settimane. Il vasetto dovrebbe essere agitato di tanto in tanto. Trascorso poi il tempo si filtra. Un’altra opzione è quella di utilizzare 250 millilitri di alcol o doppio grano (alcool fatto di grano) e una manciata d’ippocastani. I fiori d’ippocastani sono più pronunciati a maggio. Le tinture si conservano per circa 1 anno.

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TINTURA D’IPOCASTAGNO PER LE EMORROIDI

Per combattere le emorroidi si consiglia una tintura d’ippocastano, nella quale si utilizzano i gusci d’ippocastano. Due cucchiai di gusci tritati vengono mescolati con 200 millilitri di alcol. Il resto del processo è coerente con la descrizione del dolore articolare. Lasciare agire per 3 settimane, poi si filtra e si prendono 10 gocce al giorno con una tisana o con l` acqua.

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TINTURE DI ERBE MEDICINALI PER LA GUARIGIONE DELLE FERITE

TINTURA DI ARNICA

Se vuoi fare una tintura a base di erbe che dovrebbe guarire più rapidamente le ferite, c’è un’opzione nella tintura di arnica. L’arnica viene messa in alcool in rapporto 1:10. Idealmente, la miscela va messa in un luogo SOLEGGIATO per 14 giorni. E poi come sempre si filtra e si mette nel flacone con contagocce

TINTURA DI CONSOLIDA MAGGIORE

Questa tintura viene utilizzata SOLO ESTERNAMENTE. Se diluita poi con acqua, e funge anche da efficace collutorio, soprattutto per le malattie dentali

Parti di piante che possono essere utilizzate per la guarigione

Vengono utilizzate le radici e le foglie della consolida maggiore. Le radici si raccolgono in primavera a marzo e in autunno da settembre a novembre. Le radici vengono pulite, quindi tagliate e fatte seccare al sole. Poiché le radici contengono molta umidità, l’essiccazione deve essere eseguita con molta attenzione, altrimenti si possono sviluppare muffe. Le foglie si raccolgono solo le nuove foglie fresche vengono raccolte dalla pianta se possibile PRIMA che la pianta fiorisca.

PRINCIPI ATTIVI DELLA PIANTA SONO

La consolida maggiore contiene lo 0,6-0,8% di allantoina, che si trova principalmente nelle parti dei fiori. Sono inoltre presenti alcaloidi pirrolizidinici, soprattutto nelle radici della pianta, amminoacidi, amido, asparagina, tannini, vitamina B, inulina, colina, proteine, molte mucillagini, saponine e triterpeni. I principali ingredienti attivi della consolida maggiore sono allantoina, colina e tannini, nonché alcaloidi pirrolizidinici.

PER COSA SI USA

La consolida maggiore è usata come tintura, per cataplasmi, come impacco di porridge, in unguenti, come polvere o come gargarismo. La consolida maggiore è usata come erba medicinale come tè. Per il tè sono necessari 10 grammi ciascuno di radici di consolida maggiore, poligono, Plantago Lanceolata e calendule. Metti un cucchiaino di questa miscela in una tazza di acqua bollente e lasciala in infusione per 5 minuti, coperta. Quindi filtrare il liquido. Bevi 3 tazze di questo tè ogni giorno. La consolida maggiore dovrebbe essere utilizzata solo per 4-6 settimane all’anno!!!!! altrimenti non si possono escludere effetti collaterali a causa dei suoi ingredienti tossici. (Quindi usatela come vi suggerisco!!!! 😃

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TINTURA ALLA CAMMOMMILLA

Un’altra tintura che puoi ottenere dalle piante medicinali è la tintura di camomilla. Per fare questo, prendi 10 grammi di fiori di camomilla e li mescoli con 50 millilitri di alcol. Dopo 1 settimana si passa al filtramento prima di riporre il liquido in frigorifero per 3 giorni. Infine, la soluzione può essere usata per fare dei gargarismi o da usare come impacchi.

TINTURA ALLA CALENDULA

Le foglie vengono messe in un vasetto di vetro fino a un massimo di tre quarti e poi coperte con alcool. La tintura deve maturare tra le 4 e le 6 settimane, in un posto caldo e soleggiato. L`alcool poi viene agitato ogni 2 giorni. Trascorso il tempo, come sempre si filtra e si riempie il flacone con contagocce

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Come ottenere benefici dalle piante

Le tecniche di estrazione

Oggi voglio parlarvi delle tecniche di estrazione e di lavorazione delle essenze

Leggendo e documentandomi le prime tracce di estrazione di principi delle piante vengono trovate in Egitto con la ventesima dinastia.

Tre sono i metodi impiegati per l’estrazione, macerazione e, enfleurage, spremitura

La macerazione

Era il metodo più diffuso soprattutto tra le popolazioni mediterranee, dalla pianta venivano estratti in bagni d’acqua o di olio a una temperatura di 65 gradi. La macerazione può essere effettuata anche in vino o aceto

Dopo un giorno di macerazione in acqua calda si aggiungevano i grassi. Con il raffreddamento si dividevano i componenti che venivano poi separati

Macerato vinoso

Enfleurage

Molto diffuso tra i persiani la Mesopotamia e l’Egitto

Si allestivano strati di grasso animale e si coprivano con petali dei fiori, sostituendoli con fiori freschi.

Si ottenevano con questo metodo pomate e unguenti

Enfleurage

Spremitura

La spremitura a secco della pianta fresca e l’essenza filtrata e decantata.

Gli egizi usavano questo metodo mentre greci e romani utilizzavano il torchio a vite

Ora si usa prevalentemente la distillazione o l’estrazione con solventi chimici il petrolene e uno di solventi chimici disponibile che nel tempo ha migliorato la resa quantitativa e qualitativa.

Reparto spremitura

Come estrazione casalinga possiamo utilizzare l’infusione la decozione e le tinture

Le tinture sono preparate con alcool o altri solventi e, droghe vegetali. Possono essere semplici, una sola droga o composte più varietà, il rapporto e 1:5 – 1:10 le tinture a livello domestico vengono preparate con il metodo della macerazione

Gli infusi che prepariamo normalmente in casa Sono indicati particolarmente per foglie e fiori poiché la cottura farebbe perdere una parte di principi attivi

Il decotto invece si usa per le parti più dure cortecce radici semi appositamente sminuzzati.

Il decotto non si conserva e va utilizzato in giornata.Una buona preparazione si ottiene mettendo la droga in acqua fredda e lasciarla bollire per 10-20 minuti dopo una macerazione di un’oretta circa. Si lascia intiepidire si filtra ed è pronta da consumare.

Foto web.

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Il mio poetare…

Oggi vi racconto di me attraverso una mia poesia…

Osservo e scrivo. Mi rintano nella natura ogni qualvolta sento la necessita di ricostruire la mia linea vitale.

E io danzerò sotto la pioggia per assaporare l’acqua e il vento

Per avere l’illusione di potermi ritrovare.

Enza Squillacioti

Crepuscolo odoroso

Ora del crepuscolo

Mi inoltro la sera

A riposare le membra stanche

Profumo di casa

Odorosa contemplazione dei sensi

Crepuscolo nel bosco

Ultimo concerto prima della notte

Voci nel silenzio

Quiete nell imbrunire

Si chiude il giorno

Si tracciano sogni

Si raccolgono attimi

Si aprono le porte segrete della notte

Girotondo di ali

A trovar ristoro sulle foglie tremule

In attesa di nuova Alba

Eco del giorno in tinte soffuse

Di luci e penombre

Si adagia anche il vento

In segno di rispetto

Si chiudono le corolle

Nascono nuovi amori

La ninna nanna dell’usignolo

Apre le danze magiche della notte

In un fruscio giocoso

Di civettuola eleganza

Si accendono le odi

Si illumina la notte

Vita in fermento perpetuo

Brulichio di notturne presenze

Si respirano nuove emozioni

Da presentare al giorno in armonia odorosa.

Vedo la notte e il riposo del guerriero stanco sia esso una foglia o il vento E tra le mani prenderò il mio tempo

Enza Squillacioti

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Il contatto con la natura

Oggi non vi parlo di un’erba in particolare, e neanche di creme o intrugli che amo preparare. Vi parlerò di natura, di abbracciare gli alberi e camminare a piedi nudi nelle acque chiare di un ruscello.

Vi racconto di quei giorni che giocavo sotto la doccia gigante mentre bagnava i campi…Tra arcobaleni e magliette inzuppate.

Di libertà, quella libertà che mi porto dentro, che mi fa respirare aria pura e mi costringe a esser chiara con me stessa.

Credo sia proprio il contatto con la natura che mi sprona a essere libera.

Mi rendo conto che non voglio avere costrizioni, già la vita ci impone dei limiti. La natura mi insegna che quando piove, io posso ripararmi sotto una foglia oppure ballare sotto la pioggia. Sono due modi diversi di affrontare la pioggia eppure parla di libertà. Il sole che gioca a nascondino tra le nuvole o splende nel cielo terso. Le foglie non hanno tutte la stessa linea, eppure offrono bellezza nelle loro differenze.

I colori dei fiori sono infiniti di sfumature diverse, i petali hanno mille forme.

Nel prato l’erba cresce senza darsi fastidio, e un albero secco fa da tutore a una giovane edera.

Questa è la natura, che riconcilia con se stessi e con il mondo.

Bisognerebbe imparare a osservare meglio per scoprire i segreti e portarli nei nostri orizzonti.

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Nel mezzo del cammin…

Mi ritrovai a raccogliere ribes rossi come se non ci fosse domani…

Piante alte due metri, anche più, le mie a malapena raggiungono il metro, rigogliose e colorate nelle loro bacche rosse. Festose.

I ribes crescono riuniti in piccoli e graziosi grappoli rossi. Luminosi e quasi trasparenti.

Facili da raccogliere e aciduli al punto giusto da associare nella preparazione di gustosi dessert al cucchiaio o accompagnare prelibati formaggi.

Il ribes ha pochissime calorie e tante altre proprietà e benefici.

Una buona fonte di potassio e fibre.

Ci aiuta a ridurre quel senso di stanchezza che ci assale. Protegge le nostre cellule dal processo ossidativo. Aiuta il nostro corpo a far funzionare il metabolismo, e il nostro sistema nervoso. Con il suo apporto di collagene mantiene in salute ossa, denti, e pelle.

Insomma non si fa mancare nulla. Se mettiamo anche che in cucina si fa ben apprezzare raggiungiamo il top…

Ribes rosso Foto E. Squillacioti

Beh! Guardando le fotografie sicuramente avrete voglia di conoscere meglio il sapore di questo frutto gradevolissimo.

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Il fiordaliso di cielo e di azzurro…

Il fiordaliso CENTAUREA CYANUS

Avete già incontrato un fiordaliso?

Io mi emoziono. Il fiordaliso per me rappresenta la libertà, i profumi, i colori dell’estate. L’estate.

I campi di grano punteggiati di rosso e di azzurro.

Purtroppo ora pochi campi hanno la fortuna di poter ospitare questo delicato fiore.

Il nome deriva dal greco Kianos sostanza di colore blu

Lo troviamo abbondantemente sui monti Sibillini nelle piane di Castelluccio di Norcia. Che tra le altre cose è severamente vietato raccogliere.

Il fiordaliso contiene sostanze

Il fiordaliso ha origini Europee, Americane. I nomi scientifici derivano dalla leggenda mitologica di Flora e Cyano che trovarono morto tra i fiordalisi. Centaurea dal mito di Chirone centauro

Il fiordaliso è una pianta curativa e viene utilizzata sia per uso interno che esterno. Viene utilizzato per colliri astringenti e antinfiammatori. Ottimo rimedio contro la tosse e il raffreddore. Flavonoidi e antociani favoriscono la digestione, avendo anche un buon sapore nella preparazione dei liquori non guasta. Il fiordaliso aiuta la prevenzione di rughe e occhiaie. Impacchi regalano sollievo agli occhi stanchi.

Quando vedrete un fiordaliso non raccoglietelo. Si stanno perdendo tranne che sui monti Sibillini. Il diserbo incontrollato non favorisce la propagazione delle piante selvatiche.

I campi di grano che un tempo erano il luogo ideale per la crescita di alcune specie di fiori, ora crescono in assenza di biodiversità.

Preservate la scomparsa del fiordaliso.

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Lo zafferano

Il giallo aroma dello zafferano

Il fiore dello zafferano ha una gentilezza che non ti aspetti.

Quando al mattino presto si presenta nella sua veste colorata di viola gentile, te ne innamori.

Lo zafferano aroma vestito di rosso.

Rosso carico aranciato gli stimmi dello zafferano 3 per ogni pianta.

Si interrano i bulbi nel mese di agosto, e nel mese di novembre scoprirai nuove emozioni.

Graziose corolle luminose cattureranno la tua attenzione.

Lo zafferano era conosciuto dai tempi più remoti, ed era molto amato dagli antichi Egizi. Si utilizzava per tingere i tessuti, per aromatizzare i cibi, e dare note speziate ai profumi.

Occorrono più di duecentomila fiori per ottenere un chilogrammo di zafferano e le ore di tre persone per un mese intero. Questo spiega il costo elevato dello zafferano, poiché si utilizzano i soli 3 stimmi, che verranno seccati in forno e conservati in barattoli ermetici.

In alcuni casi, viene adulterato con lo “zafferanone” o cartamo una pianta di altre origini che produce una polvere colorata ma non pregiata, e di più semplice coltivazione e lavorazione, con una resa maggiore quantitativamente.

In Italia lo zafferano viene utilizzato prevalentemente con il risotto. Altre preparazioni vengono ingentilite dal suo colore solare, tra cui la famosa “Paella”

Con i petali del fiore dello zafferano si possono preparare tè e tisane o decorare i vostri piatti. Stesso procedimento degli stimmi. Vengono essiccati e conservati in barattoli ermetici.

Zafferano nelle prime 3 fotografie. Cartamo nelle 3 fotografie successive

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Tra dire e fare c’è di mezzo un mare d’erba

Oggi vi parlo della cicoria Cichorium intybus

Per me una pianta speciale. Per il colore dei fiori e la loro effimera durata.

Per la leggenda che narra che il Sole domandò in sposa una bellissima donna, che rifiutava la sua proposta. Il Sole per punirla la trasformò in un fiore di cicoria, condannato a fissare l’astro fin dal suo apparire al mattino, per poi appassire tristemente alla sera.

Un’altra leggenda vuole che il Sole, dopo aver passato la notte fra le braccia della ninfa rivale, al mattino ritorni dalla sua sposa, l’Aurora, simboleggiata dal fiore della cicoria, che si apre al suo primo raggio.

In Germania la cicoria: Sponsa solis (sposa del sole)

 Sonnekraut (erba del sole)

Wegwarte (guardiana della strada)

 Wegleuchte (luce delle strade).

Sempre in Germania viene considerata pianta magica. Con la sua influenza si provava il piacere dell’amore, spezzare od ottenere incantesimi, tra cui anche invisibilità.

La pianta della cicoria la possiamo trovare un po’ ovunque. Cresce in terreni asciutti fino a 1600 metri.

Si utilizzano tutte le parti della pianta, le foglie, la radice, i fiori.

Per conservarla si utilizza l’essiccazione.

Dalla radice tostata e macinata della cicoria di ottiene un surrogato del caffè.

In voga sopratutto durante le guerre, poiché mancava il vero caffè.

Dalla pianta della cicoria nascono varietà coltivabili. La catalogna,il radicchio…

Originaria del bacino mediterraneo, se ne apprezzano le virtù terapeutiche, come stimolante della digestione, diuretica Plinio e Galeno furono tra i primi a riconoscere i benefici della pianta.

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Di salvia a di rosmarino…

Una tisana di salvia e di rosmarino.

Gli effetti benefici di una sana bevanda.

La tisana salvia-rosmarino, con aggiunta di qualche foglia di menta…La forza sinergica tra queste due piante offre un aiuto soprattutto alla nostra memoria, rafforzandola. La salvia con le sue proprietà utili a inibire il degradarsi dell’acetilcolina, molecola fondamentale per il corretto funzionamento del cervello.

Prendetevi cura della vostra memoria e concentrazione con questa bevanda.

Un rametto di rosmarino

Un rametto apicale di salvia

2/3 foglie di menta

Miele (Un cucchiaino) Come dolcificante

Fate bollire una tazza di acqua e lasciate in infusione per 15 minuti circa.

Sorseggiate con calma.

Qualche notizia in più https://blog.giallozafferano.it/variabilicontaminazioni/il-rosmarino/

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Nigella

NIGELLA FIORE

Nigella, un fiore dal colore del cielo

Penso che i sentimenti debbano nascere dal cuore, spontanei come i fiori di campo, per questo penso alla nigella, un fiore dal colore del cielo. Un fiore di una bellezza eterea, sconfinata come il cielo che per omaggiarlo gli ha donato il suo colore. Il fiore della nigella damascena è detto anche: damigella, fanciullaccia, scapigliata, per la presenza nei fiori di numerosi stami.

Nigella damascena, caratteristiche

La “nigella damascena” detta”damigella scapigliata o fanciullaccia”, appartiene alla famiglia delle ranuncolaceae ed è una pianta erbacea annuale che vive bene nei campi e nei giardini di tutta la fascia mediterranea, infatti la si può vedere negli oliveti, nei campi e nei terreni incolti e sassosi.

La pianta essendo mediterranea, è presente spontaneamente anche nella flora della Grecia.

In francese è detta “cheveux de Vènus” per le sue foglie molto fini. Normalmente la damascena si coltiva come pianta annuale e fiorisce a maggio giugno quando produrrà fiori azzurri, blu od anche rosa o bianchi.

Etimologia di nigella

Il nome della pianta deriva dal latino “nigella”, diminutivo di “nigra”, per il colore nero dei semi, mentre “damascena” deriva dalla città di Damasco che ne indica la provenienza.

Descrizione della pianta della nigella

In Inghilterra, ove la pianta è un classico fiore da giardino dei vecchi cottages, si chiama comunemente, con il nome di: “Love-in-a-Mist”.

La nigella si presenta con bellissimi fiori attraenti azzurri o blu pallido (ma possono essere anche bianchi), solitari, all’apice dello stelo, composti da tanti sepali (fino a n. 25) che si aprono a maggio.

I fiori hanno una corona di brattee verdi più lunghe dei petali, in questo caso sepali.

La damigella, nigella

Ma come fanno le api con la nigella?

Ma come fanno le api a succhiare tutto il nettare contenuto in fiori dalla forma così complessa?

Atterrano sui petali e si muovono in cerchio attorno al centro del fiore. La natura è ingeniosa in tutto e per tutto!

Le foglie della nigella

Ma continuiamo a descrivere questa pianta, perchè le foglie sono verdi e tendenti al grigio e sono alterne e divise in strisce filiformi ed appuntite intorno al fiore, con la particolarità che sono più lunghe e strette quelle superiori mentre sono più larghe e corte quelle basali.

I semi della nigella sativa si possono mangiare

I frutti della nigella damascena sono capsule sferiche e rigonfie e sono ottimi da usare nelle composizioni di fiori secchi.

Questa pianta può raggiungere un’altezza di circa 30 cm. e produce semi contenuti in follicoli inseriti in capsule.

La nigella sativa invece produce semi neri che emanano un lieve profumo di fragola.

I semi della nigella sativa si possono mangiare con moderazione per la presenza di un alcaloide tossico. La stessa cosa vale per i fiori che si possono usare canditi oppure nei cubetti di ghiaccio.

I semi ed i petali dei fiori della Nigella Damascena si possono mangiare con moderazione anche secondo quanto riportato nel libro di Eleonora Matarrese, La Cuoca Selvatica.

nigella fiore e semi

Utilizzo erboristico dei semi della nigella sativa

I semi si possono vedere a fine estate quando cadono i sepali e si formano le capsule, colme di semi, ma si possono vedere alternanze di fiori e capsule di semi.

In erboristeria si utilizzano proprio i semi polverizzati in acqua che sono indicati in caso di allergie, in casi di malattie reumatiche e per ridurre il broncospasmo.

I semi e la pianta della nigella contengono nigellone, saponine, oli essenziali, acidi organici, omega 3 ed omega 6., per questo sono usati in cucina ma con moderazione per la presenza di un alcaloide tossico, la damescenina.

semi di nigella

Nigella sativa in cucina

Ma come si usano i semi in cucina e quale particolarità hanno?

i semi della nigella sativa (la nigella coltivata) o cumino nero, sono digestivi e conferiscono un gradevole aroma di fragola ai prodotti da forno e di pasticceria, nonchè ai liquori. In cucina si usa come spezia. Dalla nigella sativa si ottiene l‘olio di semi di nigella bio che possiede le stesse caratteristiche della pianta.

I semi però, a causa del loro alto contenuto di melantina (una saponina), e di un alcaloide sono sconsigliati, se usati in grande quantità.

I semi e l’olio di nigella sativa contengono vitamina B, minerali ed acido oleico e linoleico (omega 3 e 6).

L’olio di nigella sativa può essere usato anche in cucina a piccole dosi mescolandolo all’olio di condimento dell’insalata oppure assunto con il miele.

Non usare in caso di gravidanza e durante l’allattamento.

Riassumiamo le proprietà della nigella sativa

Per questo, riassumendo le proprietà della nigella possiamo dire che è:

una pianta aromatica, antistaminica, antiasmatica ed antireumatica.

La nigella: damascena ed arvensis

Altra pianta somigliante alla nigella damascena è la “nigella arvensis” (damigella campestre o selvatica), meno frequente, che vive negli stessi ambienti della damascena, ma si diversifica per l’assenza dell’involucro di foglie bratteiformi intorno al fiore e per la forma del frutto a piramide rovesciata. I semi della nigella arvensis sono tossici.

Nigella sativa o cumino nero

La nigella damascena è stretta parente della “nigella sativa” o “cumino nero” (roman coriander), sempre una ranuncolaceae, che è più piccola della damascena e si differenzia per il numero minore di sepali (n. 5 tepali), fiori biancastri ed azzurrognoli, e perchè non presenta foglie verdi direttamente sotto il fiore.

La nigella sativa è chiamata cumino nero perchè viene usata come spezia in tutti i paesi islamici ed i semi vengono usati per aromatizzare il vino.

nigella, semi

Con i semi di cumino nero

I semi di cumino nero si raccolgono a mano dopo aver tagliato le capsule e si mettono a seccare e da sempre sono utilizzati come aroma in panetteria e pasticceria e come succedaneo del pepe.

Con i semi neri si può preparare un infuso curativo, procedendo così:

mettere un cucchiaino di semi per ogni tazza di acqua ed assumerlo due volte al giorno per curare bronchiti, per avere un effetto rilassante sui muscoli lisci e per il potere carminativo e vermifugo, diuretico.

nigella d, bella come il cielo

La nigella sativa, un repellente per gli insetti

In India la nigella sativa è usata sugli abiti come repellente contro gli insetti.

La nigella sativa è un’ottima pianta mellifera

Fiore e semi di nigella